VIVA I NONNI! SANTI NONNI!

Nonni 2.0. Un vero e proprio esercito di più di 12 milioni di arzilli “vecchietti”. Attivissimi. Pilastro fondamentale della società e della vita di ciascuno di noi.

Da sempre punto di riferimento della famiglia, i nonni acquistano, in una società frenetica e individualistica quale quella odierna, un ruolo fondamentale. Soprattutto nel garantire l’armonica crescita emotiva e affettiva dei nostri figli.

Non pressati e stressati da insostenibili ritmi di lavoro, i nonni e le nonne possono donare ai loro nipoti ciò che vi è di più prezioso: il tempo.

Il tempo dell’ascolto, fatto dell’allegro cinguettio dei piccoli su argomenti cui i nonni prestano un’attenzione che può apparire senza dubbio esagerata, ma che è sicuramente necessaria a stimolare la capacità espressiva dei piccoli e a costruire la fiducia in sé stessi.

Il tempo della narrazione, fatto di fiabe, di favole, di racconti della tradizione e di storie di vita, che i piccoli ascoltano avidamente e che ascolterebbero all’infinito.

 Il tempo della pazienza e dell’attesa, fatto di gesti lenti, di parole sussurrate, di sguardi amorevoli che ti avvolgono in un caldo abbraccio protettivo.

Il tempo del gioco, fatto del profumo di marmellate e dolci, dell’espressione concentrata delle partite a carte, di centrini ricamati a punto croce, di laboriosi lavoretti manuali.

È un’immagine senza pari quella che ritrae nonno e nipote a dormire insieme sul divano, l’uno con il piccolo capo sulle stanche gambe dell’altro. È un quadretto fatato quello che rappresenta nonna e nipotina avvolte in una bianca nuvola di farina, intente a preparare i biscotti che accoglieranno la mamma al suo rientro a casa. È gioia e linfa per il cuore il tenero amore che unisce un vecchio e un bimbo stretti mano nella mano a passeggio tra il verde di un parco.

Ai nostri genitori affidiamo con serena fiducia il nostro tesoro più prezioso, nella salda consapevolezza che essi lo cureranno con delicata premura.

Sono gli angeli custodi dei nostri figli. Cui spetta a pieno diritto la festa del 2 Ottobre, data in cui la Chiesa cattolica celebra, per l’appunto, gli Angeli custodi.

Così, nell’esprimere un personale e mai esauribile grazie ai nonni dei miei figli, voglio rendere un sentito omaggio a tutti i nonni e le nonne d’Italia, capaci di azzerare la distanza anagrafica che li separa dai loro nipoti sol perché sanno ancora dare ascolto a quel fanciullino presente in ciascuno di noi, ma alla cui voce, spesso, noi genitori non ancora nonni non prestiamo più attenzione.

Perché il fanciullino è “quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l’ombra di fantasmi e il cielo di dei […] E ciarla intanto, senza chetarsi mai e, senza di lui, non solo non vedremmo tante cose a cui non badiamo per solito, ma non potremmo nemmeno pensarle e riderle, perché egli è l’Adamo che mette il nome a tutte le cose che vede e sente […] impicciolisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare”.