Quando le pietre avevano ancora sete

Il 29 agosto ricorre la Giornata mondiale contro i test nucleari. Non occorre ricordare che gli esperimenti nucleari hanno prodotto e producono effetti devastanti sull'ambiente e sulla vita degli uomini. Come, del resto, accade per tutte le scoperte e le invenzioni che vengano usate inopinatamente. Scoperte e invenzioni non possiedono, infatti, alcun valore o disvalore intrinseci: sono le scelte e la responsabilità degli uomini a colorarle di luce o a tingerle di buio. Perciò, prima di scegliere di agire, dovremmo sempre considerare lo stretto legame che ci unisce a Madre Terra, impegnandoci a riscoprire il linguaggio della Natura e ad imparare di nuovo a dialogare con lei. Per questo è importante non dimenticare quelle voci strazianti, agonizzanti che, dalle fessure di un mondo sconvolto dall'atomica, tengono deste le nostre coscienze e la nostra anima al dolore del mondo. La poesia "Gli innocenti", di Roberto Malini, tratta da " Il ciliegio che sopravvisse alla bomba" è un canto di denuncia, sommesso e lacerante a un tempo.

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Gli innocenti
morirono insieme
al buio
o nella luce.

Piccoli passi di fuoco
si consumarono
intorno ai salici piangenti
e come frutti gli occhi
si spaccarono, svelando
la loro rossa dolcezza.

Maestri nel dimenticare,
abbiamo perdonato
troppo presto,
quando le pietre
avevano ancora sete.