LA BELLEZZA SALVERA’ IL MONDO

Qualche giorno fa, mentre guidavo al chiarore della luce lunare, che, tra i rami ormai ischeletriti, mi indicava la via nel silenzio della sera, la potenza della Quinta Sinfonia di Beethoven mi investe lasciandomi come non mai senza fiato. Mi sentivo come sospeso tra cielo e terra: la Bellezza della natura e la Bellezza che solo l’uomo è capace di creare si fondevano in un’armonia estatica, nutrita di stupefatta partecipazione al mistero dell’Assoluto. E, così, sulle note iniziali della sinfonia, che rendono plasticamente “i colpi del destino che bussa alla nostra porta” (come ebbe a dire lo stesso Beethoven), divento spettatore della Bellezza, che mi trasporta in un mondo in cui il dato sensibile è messo in relazione con ciò che supera la percezione dei sensi, rinviando all’ineffabile e all’invisibile. A ciò che non può essere detto e non può essere visto se non dall’immaginazione, di cui si nutrono tanto il canto e l’anima del poeta quanto lo sguardo e la mano dell’artista. E che ogni uomo, se educato alla Bellezza, è in grado di comprendere e condividere. Perché noi siamo fatti di Bellezza e per la Bellezza.

E dove soggiorna il Bello là dimora anche il Buono. Perché, se la bellezza è ricerca dell’armonia e ricomposizione del disordine della realtà in una superiore unità armonica, allora la Bellezza rivela il senso ultimo al di sopra del caos. È, dunque, epifania del Vero e, per questa via, coincide con il Buono.

Ed è appunto per questo che -riprendendo le parole del principe Miškin de L’idiota di Dostoevskij- ”la bellezza salverà il mondo”.