Centri sociali a Mercogliano: luoghi di inclusione e partecipazione, di scambi di esperienze, di elaborazione di progetti utili al miglioramento dell'intera comunità.

La chiusura dei centri sociali a Mercogliano che, non dimentichiamo, sono spazi di convivenza sociale, luoghi di inclusione e partecipazione, di scambi di esperienze, di elaborazione di progetti utili al miglioramento dell’intera comunità, è quanto di più iniquo che un’amministrazione possa partorire, dal momento che essa colpisce soprattutto gli elementi più vulnerabili della comunità, anziani, bambini, disabili, privandoli di spazi di socializzazione che spesso rappresentano l’unica possibilità per tentare di combattere la solitudine e l’isolamento.

Anche l’apertura del nuovo centro sociale “Il museo delle radici aumentate”, alle mie spalle, non ha assolutamente rappresentato una nuova opportunità per gli abitanti di Mercogliano, ma solo uno specchietto per le allodole, attraverso cui incensare grottescamente il proprio operato, risolvendosi peraltro in un costosissimo flop che, chiuso il giorno dopo l’inaugurazione, è costato alla comunità di Mercogliano ben 80.000 Euro.

Mercogliano è fatto di brave persone che lavorano onestamente e che non meritano di vedere buttato alle ortiche, se non peggio, il loro impegno, i loro sacrifici, i loro soldi; perché gli 80.000 Euro che sono stati dilapidati con tanta leggerezza è un affronto sfacciato ad ogni singolo cittadino mercoglianese.

Nostra volontà è, viceversa, riaprire e potenziare i centri sociali affinchè ritornino ad essere laboratori di condivisione sociale, culturale e umana.